Consegnato il Premio Kinomata 2023

PREMIO KINOMATA

Redazione CUCWritten by:

Lunedì 15 gennaio 2023 a Roma nell’ambito dell’Assemblea della Consulta Universitaria del Cinema sono stati assegnati i Premi Kinomata 2023, dedicati a contributi scientifici sulla presenza, il lavoro o la rappresentazione delle donne nel cinema e negli audiovisivi. Promosso dalla CUC in collaborazione con FAScinA – Forum Annuale delle Studiose di Cinema e Audiovisivi e giunto alla sua quarta edizione,  il premio prosegue il proprio progetto di valorizzare gli Women’s Studies di ambito cinematografico all’interno della produzione storico-teorica italiana.

Le vincitrici

La Giuria, per questa edizione composta da Alessia Cervini (Università di Palermo), Damiano Garofalo (Sapienza Università di Roma), Mauro Giori (Università di Milano), Sara Pesce (Università di Bologna), Angela Bianca Saponari (Università di Bari), Alberto Scandola (Università di Verona), Chiara Simonigh (Università di Torino), ha decretato come migliore monografia il volume di Cristina Jandelli Tre studi su Claudia Cardinale (Marsilio, Venezia 2022). Nella sezione articoli e saggi il premio è stato assegnato ex aequo a Diletta Pavesi per Lo scandaloso rifiuto della sposa. L’ombra del matrimonio riparatore nel cinema italiano prima e dopo il caso Franca Viola e a Beatrice Seligardi per Raccontare un abito bianco: l’iconografia della sposa, tra sacro e profano, a partire da Pippa Bacca.

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Le motivazioni

Cristina Jandelli, Tre studi su Claudia Cardinale (Marsilio, Venezia 2022)

In questo lavoro, dedicato a Claudia Cardinale, l’autrice svolge un’indagine articolata della figura divistica attraverso tre studi, frutto dei risultati di una ricerca ampia e articolata, impostati attraverso diverse angolazioni metodologiche: il primo studio adotta una prospettiva analitica indagando le funzioni dell’io-narrante che si costituisce entro la pratica della scrittura delle “divagrafie” di Cardinale; il secondo ricostruisce il rapporto pigmalionico con il produttore Franco Cristaldi, utilizzando fonti documentali e discorsi sociali; il terzo si presenta come un focus su tre film rappresentativi del momento di massima affermazione di Cardinale come diva italiana e star internazionale e sulla relazione tra immagine divistica e performance attoriale. Ognuno dei tre studi appare irrimediabilmente influenzato dall’importante contributo scientifico allo studio del divismo che Jandelli ha elaborato negli anni, attraverso il quale ha saputo imbastire trame teoriche che tengono sempre conto delle pratiche discorsive, dei modelli industriali oltre che degli studi di genere e di quelli sulla ricezione.


Diletta Pavesi, Lo scandaloso rifiuto della sposa. L’ombra del matrimonio riparatore nel cinema italiano prima e dopo il caso Franca Viola, «Schermi. Storie e culture dei media in Italia» vol. VI n. 11 (2022), pp. 71-91

A partire dal caso emblematico di Franca Viola, il contributo analizza il modo in cui il cinema italiano, precedente e successivo al fatto di cronaca del 1965, abbia messo in scena, o quantomeno discusso in modo implicito, il tema del matrimonio riparatore. A partire dal cinema degli anni Cinquanta fino ad arrivare agli inizi degli anni Settanta, il saggio di Diletta Pavesi dimostra in modo evidente l’esistenza nella storia del cinema italiano di una tensione emancipatoria, anche se spesso repressa, legata alla rappresentazione di un femminile indipendente ed eversivo. Utilizzando un approccio affine alla storia culturale, l’autrice pone in evidenza come fatti di cronaca e produzione cinematografica restituiscano, in modo complementare, quello spazio perturbante tra sgomento e fascinazione in cui si situa il sentire comune dell’Italia del boom di fronte a questo tema sociale e politico.


Beatrice Seligardi, Raccontare un abito bianco: l’iconografia della sposa, tra sacro e profano, a partire da Pippa Bacca, «SigMa – Rivista di Letterature Comparate», Teatro e Arti dello Spettacolo, (6), 2022, pp. 153-169

Attraverso un approccio finemente interdisciplinare, il saggio ricostruisce la parabola artistica e la tragica fine dell’artista Pippa Bacca. A partire da In viaggio con la sposa, l’autrice rintraccia i significati culturali e sociali dell’abito bianco, concentrandosi sui racconti letterari e audiovisivi che da questa performance sono scaturiti. Le vicende professionali e private di una giovane donna diventano l’occasione per riflettere da un punto di vista teorico su linguaggi artistici diversi, che nelle mani di Pippa Bacca si sono mescolati in maniera inedita. Lo stile di scrittura appassionato, unito al rigore metodologico con cui la ricerca è portata avanti, fanno del saggio un contributo importante non soltanto per gli studi di cinema ma anche per l’ambito comparatistico, laddove si misurano ed entrano in tensione i rapporti fra parole e immagini.

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