I periodici illustrati nell’Italia del secondo dopoguerra: testo e immagine tra arte, cinema e letteratura

Convegno
promosso da IUPS, gruppo di ricerca sui Periodical Studies dell’Università IULM
Università IULM
Milano, 30 novembre-1 dicembre 2023

ARCHIVIO CONVEGNI

Caterina MartinoWritten by:

Il convegno si propone di indagare il rapporto tra testo e immagine nei rotocalchi e nei periodici popolari italiani degli anni della ricostruzione post-bellica (1945-1957). Non più considerati alla stregua di meri contenitori trasparenti da saccheggiare, sulla scorta dei periodical studies rotocalchi e periodici sono infatti da intendere come dispositivi culturali sfaccettati e inesauribili, dotati di una propria autonomia e meritevoli di un’analisi interdisciplinare che, spaziando dalla prospettiva letteraria ai media studies agli studi di cultura visuale, li investa nella loro totalità, a partire dal proficuo e instabile rapporto che instaurano tra testi e immagini.

I rotocalchi, diffusi in Italia a partire dagli anni Venti, raggiungono una piena maturità nella vivacità culturale che accompagna l’uscita dell’Italia dal ventennio. Dopo i primi rotocalchi d’attualità apparsi tra le due guerre e chiusi tra il 1939 e il 1943 dal fascismo, a partire dal 1945 i maggiori editori italiani tornano infatti a puntare su un formato che alle sue prime apparizioni aveva messo in discussione le gerarchie, a livello editoriale, tra quotidiani e settimanali e, a livello testuale, tra parole e immagini. Il periodo che viene preso in esame vede l’editoria quotidiana arenarsi nell’immobilismo; di contro si registra il crescente dinamismo dei settimanali. Nelle edicole confluiscono sia le nuove serie di testate già esistenti (“Oggi”, “Tempo”, “Domus”, “Casabella”, “Cinema”..), sia testate di nuova pubblicazione (come “L’Europeo”, “Il Mondo”, “Epoca”, “Cinema nuovo”, “Fiera letteraria”). Le cose cominceranno a cambiare sul finire degli anni Cinquanta, quando al processo della ricostruzione e della “normalizzazione repubblicana” seguirà il boom economico, alle cui soglie si arresta l’arco temporale che il convegno intende coprire.

Il rotocalco, inteso come periodico popolare illustrato di larga diffusione, svolge in questa fase di rinnovamento democratico una funzione culturale unificante grazie ai progetti editoriali e al valore delle firme coinvolte dalle diverse testate. Il convegno intende affrontare i periodici popolari come parte integrante del processo di modernizzazione in corso, a partire dal rapporto tra testate con target differenti (riviste femminili, letterarie, cinematografiche, scientifiche, settoriali), nella relazione tra immagini fotografiche, grafica e testo scritto, sia per quanto riguarda gli articoli di accompagnamento alle immagini, sia per quanto riguarda le didascalie e gli elementi grafici che li collegano, e nel dialogo tra intellettuali e critica nella costruzione di dibattiti culturali, movimenti artistici e produzione estetica. Inoltre, si vuole prendere in considerazione il ruolo svolto da queste pubblicazioni nella costruzione della cultura visuale in una chiave comparativa (guardando ai modelli stranieri e/o di diverse epoche storiche) e nell’analisi dei legami tra tecniche di stampa, politiche editoriali e orizzonti d’attesa.

Per poter comprendere questi fenomeni occorre una prospettiva multidisciplinare e interdisciplinare, capace di mettere insieme lo studio dei periodici con gli studi letterari, cinematografici, artistici, culturali e storici. L’obiettivo è anche quello di far convergere i diversi filoni di ricerca verso una prospettiva teorica che consenta non solo di riflettere sui testi e sulle loro specificità, ma anche di ragionare sul reciproco modellamento tra questo settore della produzione culturale e la società del tempo.

Programma

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