La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo

Convegno internazionale
a cura di Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore
▸ Università Telematica Internazionale UniNettuno – CAST “Catholicism and Audiovisual Studies”
In collaborazione con la Consulta Universitaria del Cinema
Roma, 9-10 giugno 2022

 

ARCHIVIO CONVEGNI

Redazione CUC2Written by:

In una recente intervista papa Francesco ha rivelato di riflettere sulla creazione di «un’istituzione che funzioni da Archivio Centrale per la conservazione permanente e ordinata secondo i criteri scientifici, dei fondi storici audiovisivi degli organismi della Santa Sede e della Chiesa universale». Una «Mediateca», che si ponga accanto all’Archivio Apostolico e alla Biblioteca Apostolica, pensata «per la raccolta e la custodia del patrimonio di fonti storiche audiovisive di alto livello religioso, artistico e umano». Il papa ha accompagnato questo annuncio con un’articolata riflessione: «Dobbiamo essere bravi custodi della “memoria per immagini” per trasmetterla ai nostri figli, ai nostri nipoti. […] Viviamo nel tempo dell’immagine e questo tipo di documenti è ormai diventato per la nostra storia – e sempre più lo diventerà – un complemento permanente alla documentazione scritta. Per di più si tratta di documenti dal carattere intrinsecamente universale perché trascendono i confini linguistici e culturali e possono essere compresi con immediatezza da tutti. […] Non bisogna sottovalutare l’importanza di questi documenti che, pur essendo un patrimonio recente, è paradossalmente molto fragile e necessita di costanti cure: molto è già andato perso a causa dell’incuria e della mancanza di risorse e competenze» (Viganò 2021).

Si tratta di riflessioni che intercettano argomenti di grande attualità nella comunità scientifica internazionale, ma ancora relativamente poco sviluppati nell’ambito delle pratiche d’archivio e degli studi sul cattolicesimo. Se le parole del papa riecheggiano, quasi letteralmente, il monito con cui la Conferenza Generale dell’Unesco accompagnò nel 2005 l’istituzione del «World Day for Audiovisual Heritage», esse sanciscono implicitamente il sostanziale fallimento della missione storica affidata da Giovanni XXIII alla Filmoteca Vaticana nel 1959 (Viganò 2019) e corroborano i recentissimi sforzi fatti dalla Santa Sede e dalla Chiesa italiana per la valorizzazione del patrimonio audiovisivo (sfociati, ad esempio, nel 2018 in un accordo tra la CEI e l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi). Nel contempo le suggestioni del papa avvalorano l’idea che la ricerca storica si trovi davanti ad una sfida particolarmente impegnativa che, sotto certi aspetti, ricorda quella che verso la fine dell’Ottocento essa dovette affrontare al momento dell’apertura dell’Archivio vaticano voluta da Leone XIII, quando gli studiosi dovettero confrontarsi con l’impressionante mole di materiali prodotti dalle nunziature della Santa Sede nel mondo costringendoli ad affinare il metodo storico-critico (Menozzi 2017). La sollecitazione appare dunque verso un necessario superamento della «prospettiva logocentrica» che fino ad oggi ha dominato gli studi sul cattolicesimo relegando a «tema marginale» lo studio delle immagini. Una «lacuna mostruosa» (Filoramo 2016) che per il cinema e l’audiovisivo stanno da tempo provando a colmare gli studi sorti nell’ambito dei Film and Media Studies (Eugeni, Viganò 2006; Biltereyst, Treveri Gennari 2015; Della Maggiore, Subini 2018; Subini 2021) ma secondo prospettive metodologiche che poco ancora possono giovarsi di un reale dialogo interdisciplinare e di una riflessione teorico-epistemologica che coinvolga gli archivisti. 

Partendo da un simile orizzonte, il convegno La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo, promosso nell’ambito del progetto del Centro di ricerca CAST-“Catholicism and Audiovisual Studies” di UniNettuno “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici” finanziato dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, si propone di realizzare un primo stato dell’arte sulle fonti audiovisive e le pratiche di ricerca per lo studio della storia del cattolicesimo contemporaneo convocando esperti dei patrimoni audiovisivi, archivisti, conservatori, studiosi e accademici per un confronto pluriarticolato che partendo dall’Italia si estenda all’ambito internazionale. Da un lato si intende chiamare a raccolta le istituzioni piccole e grandi di varia tipologia (cineteche, archivi, biblioteche) che conservano materiale audiovisivo afferente a realtà cattoliche ed enti ecclesiastici con l’intento di mappare l’esistente e procedere a un raffronto teorico e tecnico sulle pratiche d’archivio audiovisivo e sulle frontiere aperte dalla svolta digitale, dall’altro si vuole sollecitare una riflessione ampia e interdisciplinare attorno alla funzione storiografica delle immagini in movimento e dell’audiovisivo per lo studio del cattolicesimo.

Programma


The History of Contemporary Catholicism and the Memories of Cinema and Audiovisuals

In a recent interview Pope Frances has revealed that he is thinking about establishing «an institution that runs as a Central Archive for the permanent and orderly storage according to scientific criteria, of some historical audiovisual funds of the Holy See and Universal Church organizations». A «Media Library», which will be located beside the Vatican Apostolic Archive and Vatican Apostolic Library, thought «for the collection and the housing of audiovisual historical sources heritage of a high religious, artistic and human level». The Pope accompanied this announcement saying that: «We have to preserve the “memory of images” as a legacy for our children and relatives. […] We live in the time of the image and this type of document has now become part of our history – as will increasingly become – a lasting complement to written documentation. Moreover, it regards some documents of a universally inherent nature because they transcend linguistic and cultural borders and can be understood immediately by everyone. […] One must not underestimate the importance of these documents that, despite being a recent heritage, is paradoxically very fragile and it requires constant care: much has already been lost due to negligence and lack of resources and skills» (Viganò 2021). 

Additionally, it deals with ideas that touch on current affairs in the international scientific community, but which are however still relatively undeveloped within archival practices and Catholicism studies. The Pope’s words may echo, almost literally, the warning with which the Unesco General Conference accompanied in 2005 the «World Day for Audiovisual Heritage» institution, at the same time they enshrine implicitly the substantial failure of the historic mission entrusted by Giovanni XXIII to the Vatican Film Archive in 1959 (Viganò 2019) and corroborate most recent efforts from the Holy See and Italian Church for the enhancement of the audiovisual heritage (resulted, for example, in 2018 in an  agreement between CEI and the Central Institute  for audio and audiovisual goods). In the meantime the Pope’s suggestions corroborate the idea that historical research is faced with a particularly demanding challenge that, in some respects, is reminiscent of the one faced towards the end of the 19th century when  the Vatican Archive commissioned by Leone XIII opened, and scholars had to deal with the impressive amount of materials produced by the nunciatures of the Holy See in the world, which forced them to refine the historical critical method  (Menozzi 2017). The solicitation so appears towards a necessary overcoming of the «logocentric perspective» which until now dominated the studies on Catholicism relegating the study of images as «a marginal theme». The film and audiovisual arena has long been trying to bridge a «monstrous gap» (Filoramo 2016) that has arisen within the framework of Film and Media Studies (Eugeni, Viganò 2006; Biltereyst, Treveri Gennari 2015; Della Maggiore, Subini 2018; Subini 2021) but along methodological perspectives that still little can benefit from a real interdisciplinary dialogue and of a theoretical – epistemological reflection involving archivists. 

On a similar note, the The history of contemporary Catholicism and the memories of cinema and audiovisuals conference, promoted within the project by the Research Centre CAST – “Catholicism and Audiovisual Studies” of UniNettuno “Analysis and valorization of historical archival documentation on cinema and Catholics” and financed by the General Direction Cinema and Audiovisuals of the Ministry of Culture, has proposed the creation of an initial state of the art on audiovisual sources and research practices for the study of the history of contemporary Catholicism by bringing together experts in audiovisual heritages, archivists, conservators, scholars and academics for a multi-faceted debate that, starting from Italy, extends to the international area. On the one hand,  the aim is to bring together small and large institutions of various types (cinematheques, archives, libraries) that preserve audiovisual material pertaining to Catholic realities and ecclesiastical bodies  with the intention of mapping the existing and to carry out a theorical and technical comparison on the practices of audiovisual archive and on the frontiers opened up by the digital revolution, on the other hand it is intended  to encourage a broad and interdisciplinary reflection on the historiographic function of moving images and audiovisuals for the study of Catholicism.

Program

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