Fate of a Format. Small-gauge cinema in post-war Italy. Formats, Geopolitics, Institutions

International Symposium
organized by Università degli Studi di Udine in collaboration with HomeMovies – National Film Archive of Bologna
Università degli Studi di Udine
Udine, 25 February 2022

ARCHIVIO CONVEGNI

Redazione CUCWritten by:

ITALIAN VERSION BELOW

Confirmed Keynote speaker: Alice Lovejoy (University of Minnesota)

As a forerunner of today’s ubiquitous small screens and personal devices, substandard cinema has accompanied the history of film since the very beginning of the 20th century, increasingly colonizing leisure time and domestic space.  This pervasive technology can be interpreted as a political and institutional device of power that also provided a way to mold and structure private “sites of identity construction” (Doane 1987, Rogers 2019).

Small format films elicited and encouraged new forms of desire, inducing emancipatory practices of technical creativity, while cultivating new material and intellectual needs that paved the way for television, the internet, and smartphones. As a key instigator of techno-industrial shifts in politics and entertainment, it has constituted one means of effective biopolitical design in liberal and totalitarian regimes alike. These small formats served multiple functions: they proved useful in transforming spaces, communicating ideas, convincing individuals, and producing subjects in the service of public and private aims (Acland, Wasson 2011). During the interwar period in Italy, the fascist regime put extra effort into the experimentation, promotion and standardization of the small-gauge cinema with these purposes in mind.

“Fate of a Format. Small-gauge cinema in post-war Italy” aims to sketch a geography of substandard film’s uses and circulation in Italy and trace the industry’s transformations as they unfolded in the aftermath of the second world war up to the full democratic era. Scholarship about Italian cinema has contributed to an increased understand of the implications of substandard film formats for distinct cultural domains: educational (Taillibert 2000; Grasso 2015), religious (Mosconi 2018), amateur and private (Mosconi-Farinotti 2005; Cati 2009; Simoni 2018), scientific (Casonato, Canadelli 2019), political (Mariani 2017).

Program


I destini di un formato. Cinema a passo ridotto nell’Italia del dopoguerra. Formati, geopolitica e istituzioni, dagli anni Quaranta agli anni Sessanta

Keynote confermato: Alice Lovejoy (University of Minnesota)

Precursore degli attuali dispositivi portatili e dei loro piccoli schermi ubiqui, il cinema substandard (ovvero che ricorre a pellicola di formato inferiore rispetto al cosiddetto “formato normale” di 35mm: ad es. il formato 9,5mm, il 17,5mm, il 16 mm, 8mm e loro varianti, più tardi il super 8 e single 8 ecc.) ha accompagnato la storia del film fin dall’alba del ventesimo secolo, colonizzando il tempo libero e lo spazio domestico. Questa tecnologia “pervasiva” può essere interpretata come un vero e proprio strumento di potere politico e istituzionale, che ha permesso di modellare e strutturare “siti di costruzione identitaria” (Doane 1987, Rogers 2019).  I formati ridotti hanno legittimato e incoraggiato nuove forme di desiderio e informato pratiche emancipatorie di creatività tecnica, alimentando nuovi bisogni materiali e intellettuali che hanno precorso la via della televisione, di internet, e degli smartphone contemporanei. Artefice chiave di cambiamenti tecno-industriali in campo politico o dell’intrattenimento, il cinema a passo ridotto è stato anche strumento effettivo di strategie “biopolitiche”, tanto in remigi liberali quanto in remigi totalitari.

I formati ridotti hanno assolto a molteplici funzioni: sono risultati efficaci nella costruzione o trasformazione (della percezione) di spazi e ambienti, nella comunicazione delle idee, nella propaganda, nel “plasmare” soggetti per interessi pubblici o privati (Acland, Wasson 2011). Con questi scopi, durante il periodo interbellico, in Italia, il regime fascista ha investito grandi energie nella sperimentazione, nella promozione e della standardizzazione del cinema a formato ridotto.

“I DESTINI DI UN FORMATO. CINEMA A PASSO RIDOTTO NELL’ITALIA DEL DOPOGUERRA” intende tracciare una geografia degli usi e della circolazione del cinema a passo ridotto nell’Italia del dopoguerra e tracciare le trasformazioni dell’industria del passo ridotto tra la fine del secondo conflitto mondiale e l’affermazione della piena età democratica. La ricerca ha contribuito variamente alla comprensione delle implicazioni del formato ridotto in vari campi della cultura italiana: in ambito educativo (Taillibert 2000; Grasso 2015), religioso (Mosconi 2018), amatoriale e privato (Mosconi-Farinotti 2005; Cati 2009; Simoni 2018), scientifico (Casonato, Canadelli 2019), politico (Mariani 2017)

La conferenza avrà luogo il 25 febbraio 2022 in modalità online.

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