La coproduzione cinematografica, che diventa « ufficiale » in Europa dopo la Seconda guerra mondiale, costituisce un terreno di ricerca vasto e relativamente inesplorato. Essa è concepita qui come un sistema rivelatore delle dinamiche che la situazione politica, economica e diplomatica internazionale impone sulla fabbricazione dei film. Ma è anche possibile valutare l’influenza delle caratteristiche nazionali, artistiche e culturali su queste produzioni.
Laddove la vulgata storica tende a semplificare, separare e gerarchizzare – film “d’autore” versus film “di genere” o “popolari” – un approccio attraverso la coproduzione, che tiene sullo sfondo le questioni delle identità nazionali e dei transfert culturali, permette di reintrodurre delle sfumature.
A partire dal 1946 e fino a oggi, passando attraverso dieci paesi, dall’Ovest all’Est dell’Europa, si apre un viaggio alla scoperta di un continente cinematografico ancora poco conosciuto.