Storia del cibo, cucina e consumi alimentari nel cinema e nei media in Italia

Cinema e Storia. Rivista di studi interdisciplinari
n. 2025 – a cura di Francesca Cantore, Stefano Magagnoli, Gabriele Rigola
Scadenza: 31 gennaio 2024

ARCHIVIO CFE

Caterina MartinoWritten by:

Questo numero di «Cinema e storia» vuole proporre una prima sistematizzazione di un tema ancora poco affrontato nell’ambito dei Media studies in Italia, ossia il rapporto tra il sistema mediale del nostro paese e la storia del cibo, della cucina e delle culture gastronomiche. Al di là di episodici contributi sulla rappresentazione del cibo e dell’alimentarsi nel cinema, ancora esigui sono gli studi che si occupano del tema con prospettive rinnovate. In particolare, questo numero si propone di sollecitare interventi che indaghino, in una prospettiva storica e intermediale, non solo le rappresentazioni culinarie e gastronomiche nei media audiovisivi e nel panorama visuale italiano, ma soprattutto l’impatto e le risonanze delle culture del cibo sulla nostra società e sulle nostre forme identitarie, attraverso i media.

Allo stesso modo, questa proposta intende sollecitare nuove riflessioni sul tema dei consumi alimentari. Sulla quantità, in primo luogo, indagando i cambiamenti che rendono possibile il superamento delle difficoltà alimentari; ma anche sulle forme e sui luoghi, passando in rassegna l’evoluzione dell’eating-out e dei modi con cui i pasti sono consumati (a casa, al ristorante, al lavoro, a casa di altri). Anche i luoghi della produzione e del commercio rappresentano elementi importanti di riflessione nell’ambito dei Food studies. Si tratta di temi non sempre sviluppati nelle rappresentazioni mediali e, se mai, limitati a mercati e botteghe. Nondimeno, anche la rappresentazione delle lavorazioni agricole, come pure di quelle casearie e salumiere, entrano a pieno titolo nella sfera d’interesse della CFP.

Tutti questi ambiti di attenzione permettono peraltro di focalizzarsi in modo specifico anche sulle profonde differenze che caratterizzano i consumi alimentari, direttamente esposti a variabili reddituali e di classe. In che modo cinema e media hanno rappresentato queste dinamiche, contribuendo alla costruzione di un sistema di immaginari in cui ‘alto’ e ‘basso’ – della ristorazione, dei cibi, della società, ecc. – sono estremi opposti, che finiscono però spesso per sovrapporsi, costituisce una domanda centrale. Cibo popolare e cibo dei signori, per semplificare, ma anche memorie di cibo. Quali sono le modalità, ad esempio, con cui sono state rappresentate le memorie amare del cibo di guerra – cibo spesso mancante ma sempre presente nei ricordi di una fame mai superata dai protagonisti – con quelle dell’opulenta Italia del miracolo, quando il vero problema divenne la capacità di evitare gli eccessi alimentari?

Un’altra sfera di interesse di questa CFP è costituita dall’evoluzione delle culture del cibo e del modo con cui il ‘cucinare’ e il ‘mangiare’ entrano a far parte delle rappresentazioni e degli immaginari mediali. Nel lungo dopoguerra seguito al secondo conflitto mondiale pare infatti dispiegarsi un progressivo sviluppo di tale cultura, conducendo la percezione del cibo da elemento indispensabile alla vita a vero e proprio protagonista delle ritualità sociali. Fenomeni che, indubbiamente, avevano luogo anche in precedenza, ma che in questa fase iniziano a divenire di massa, allargando la platea di coloro che si interessano a queste rinnovate culture del cibo e che in parallelo assistono da spettatori alle rappresentazioni televisive e mediali dei nuovi riti gastronomici e della loro divulgazione.

Le prospettive di ricerca si propongono dunque di integrare alcune linee di indagine più storiografiche, soprattutto indirizzate verso i consumi, le tradizioni e l’identità del Made in Italy e della loro circolazione transnazionale, ad alcuni percorsi legati allo sviluppo delle rappresentazioni, delle immagini e delle storie del cibo tra cinema, fotografia, televisione, riviste, e altri media. Si auspica dunque l’utilizzo di prospettive di ricerca che lavorino sul tema in un’ottica transdisciplinare, includendo gli ambiti della storia del cinema, della televisione, dei media e della pubblicità, nonché della storia dei consumi, della storia economica, materiale, sociale e culturale.

Sotto questo profilo si prediligeranno interventi che utilizzino nuove fonti e nuovi materiali d’indagine, audiovisivi o archivistici, appartenenti a fondi ed archivi del cibo e del gusto, archivi istituzionali e d’impresa, riviste generaliste e periodici specializzati, ricettari e libri di cucina, per ricostruire alcuni aspetti storiografici dei Food studies in rapporto ad una storia culturale del cinema, della televisione e degli altri media coinvolti in questi processi e fenomeni.

Il numero potrebbe sollecitare e includere le seguenti linee di ricerca, ma le proposte potranno incentrarsi anche su altre tematiche non previste esplicitamente:

  1. Cultura del cibo, identità italiana e Made in Italy;
  2. L’esplorazione dell’Italia attraverso i riti del mangiare;
  3. Genuinità, tipicità, gusto: dal local al global;
  4. Il cibo degli altri: le cucine delle migrazioni;
  5. Il cibo nelle comunità italiane all’estero;
  6. Cibo, diversità e classi sociali;
  7. Rappresentazioni del cibo e dell’alimentazione nel cinema e nel documentario in Italia;
  8. Rappresentazioni del cibo e culture visuali: manifesti, riviste, paratesti;
  9. Cibo, cucina e divulgazione gastronomica in televisione, dalle origini a oggi;
  10. Cibo, alimentazione e marketing dell’attore e dell’attrice in Italia;
  11. Brand, advertising, celebrity sells: divismo e cultura gastronomica;
  12. Modelli maschili e/o femminili e trasformazioni delle identità di genere in relazione al cibo e all’alimentazione;
  13. Questioni generazionali: dalla trattoria ai paninari; dal ristorante agli hamburger;
  14. Tecnologia, elettrodomestici, spazi sociali: storia della cucina e media italiani;
  15. Luoghi della produzione del cibo: dall’agricoltura all’industria alimentare;
  16. Luoghi dell’acquisto e del consumo alimentare: casa, supermercato, trattoria, mensa aziendale, ristorante stellato, ecc.;
  17. Cultura del cibo, politica e tempo libero, dal dopolavoro alle Feste dell’Unità;
  18. Palii, sagre, feste popolari: il ruolo del cibo;
  19. Mangiare in viaggio: autogrill, vagone ristorante, aereo, nave;
  20. Museografia e museologia del cibo e dell’alimentazione: problematiche rappresentative.

Questo numero di «Cinema e storia» si connette con le ricerche in corso nei seguenti progetti scientifici: PRIN 2022 PNRR GOLA. Rappresentazione della cultura gastronomica, dell’alimentazione e del cibo nel sistema dei media italiano. Stardom, cultura materiale, gusto (1954-1990); PRIN 2022 Made in Italy e industrializzazione: il fondo marchi e brevetti dell’Archivio centrale dello Stato di Roma; PRIN 2022 PNRR Rethinking Made in Italy. Food and wine savoir faire and storytelling in the construction of the Italian myth (1950 – today).

Le proposte (200 parole circa), corredate da un breve profilo biografico, dovranno essere inviate all’indirizzo rivistacinemaestoria@gmail.com entro e non oltre il 31 gennaio 2024.

I saggi accettati, in italiano o in inglese, saranno sottoposti al processo di double blind peer review e dovranno essere consegnati entro e non oltre il 10 giugno 2024.


This issue of «Cinema e storia» proposes an initial exploration of a topic that has been little addressed in the field of Italian media studies, namely the relationship between the media system in Italy and the history of food, cooking and gastronomic cultures. Apart from a small number of contributions on the cinematic representation of food and eating, few studies have addressed this subject with original perspectives. This issue therefore seeks contributions that examine, from a historical and intermedial perspective, not only culinary and gastronomic representations in the audiovisual media and Italian visual landscape, but also and especially all the impact and resonance of food cultures on our society and our forms of identity as transmitted through the media.

In the same way, this proposal aims to stimulate new insights about food consumption. It does so, on the one hand, through the lens of quantity, investigating the changes that have made it possible to overcome food shortages; and on the other, in terms of forms and places, by looking at the evolution of the habits of eating out and where meals are consumed (at home, in restaurants, at work, in other people’s homes). Sites of food production and food trade are also key objects for the field of food studies. These issues are not always developed in media representations and, if at all, they tend to be limited to street or local markets and shops. Nevertheless, representations of industrial agriculture, including meat and dairy processing, come fully within the scope of interest of this CFP.

These areas of interest enable focus on the profound differences that characterize food consumption, which is directly subjected to income and class variables. We hope to question how cinema and the media have represented these dynamics, helping to construct a system of imaginaries in which ‘high’ and ‘low’ – i.e., food, catering, society – are opposing extremes that often end up overlapping. For example, differences between the food cultures of the working and upper classes, but also memories linked to food. How are the bitter memories of wartime food – when it was often lacking, but always present in people’s memories of a hunger they could never overcome – represented and juxtaposed with those of the opulent Italy of the economic miracle, when the real problem was the ability to avoid eating too much?

Another area of interest in this issue is the development of food cultures and the ways in which ‘cooking’ and ‘eating’ become part of media representations and imaginaries. In the long post-war period following the Second World War, such a culture seems to have developed progressively, transforming the perception of food from an indispensable element of life to the protagonist of social rituals. Though these phenomena had undoubtedly occurred before, in this phase they began to take on a mass character, widening the audience of those interested in the new food cultures and, at the same time, participating as spectators in the television and media representations of the new gastronomic rituals and their dissemination.

The research perspectives therefore aim to integrate some more historiographical lines of enquiry, above all on the consumption, traditions and identities of ‘Made in Italy’ and their transnational circulation, including analyses of evolving representations, images and narratives of food in cinema, photography, television, magazines and other media. It is therefore hoped that research contributions will approach the topic from a transdisciplinary perspective, including the fields of cinema, television, media and advertising history, as well as the history of consumption, economic, material, social and cultural history.

In this respect, preference will be given to interventions based on new sources and new investigative, audiovisual or archival materials, drawing from food and taste archives, institutional and company archives, generalist and specialized magazines, recipe books and cookbooks, in order to reconstruct some historiographical aspects of food studies in relation to a cultural history of cinema, television and other media involved in these processes and phenomena.

The following lines of research are encouraged, though proposals may focus on other topics not explicitly mentioned:

  1. Food culture, Italian identity and ‘Made in Italy’;
  2. Exploring Italy through the rituals of eating;
  3. Authenticity, typicality, flavour: from local to global;
  4. The food of others: cuisines of migration;
  5. Food in Italian communities abroad;
  6. Food, diversity and social class;
  7. Representations of food and eating in Italian cinema and documentaries;
  8. Representations of food and visual cultures: posters, magazines, paratexts;
  9. Food, cooking and gastronomic diffusion on television, from its origins to the present day;
  10. Food, nutrition and the marketing of actors and actresses in Italy;
  11. Brand, advertising, celebrity sells: divismo/celebrity culture and gastronomic culture;
  12. Male and/or female models and the transformation of gender identities in relation to food and nutrition;
  13. Generational issues: from trattoria to paninari; from restaurants to fast food joints;
  14. Technology, devices, social spaces: the history of cuisine and the Italian media;
  15. Sited of food production: from agriculture to the food industry;
  16. Places where food is bought and consumed: homes, supermarkets, restaurants, canteens, Michelin-starred/award-winning restaurants, etc.;
  17. Food cultures, politics and leisure, from dopolavoro to the Feste dell’Unità;
  18.  The role of food at Palios, festivals, fairs;
  19. Eating on the move: motorway services, dining cars, planes and ships;
  20. Museography and museology of food and nutrition: representative issues.

This issue of «Cinema e storia» is linked to ongoing research in the following academic projects: PRIN 2022 PNRR GOLA. Rappresentazione della cultura gastronomica, dell’alimentazione e del cibo nel sistema dei media italiano. Stardom, cultura materiale, gusto (1954-1990); PRIN 2022 Made in Italy e industrializzazione: il fondo marchi e brevetti dell’Archivio centrale dello Stato di Roma; PRIN 2022 PNRR Rethinking Made in Italy. Food and wine savoir faire and storytelling in the construction of the Italian myth (1950 – today).

Please send a 200-word abstract in English or Italian and a short biographical note to rivistacinemaestoria@gmail.com by 31 January 2024. If accepted, the essay will undergo a double-blind peer review process and must be submitted no later than 10 June 2024.

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