Le immagini contemporanee ci invitano sempre più a ripensare la loro fruizione in chiave interattiva e compiutamente copartecipativa. Non solo: esse tendono a sfumare la linea di demarcazione tra spazio della rappresentazione e spazio di esistenza del fruitore, inscrivendosi in quest’ultimo in maniera pervasiva e sotto forma di complessi media ambientali. Ne deriva un variegato insieme di esperienze audiovisive che immergono l’utente in mondi virtuali dinamici e responsivi in tempo reale alle sue scelte e azioni.
Questo libro si interroga, pertanto, sull’esperienza estetica degli ambienti virtuali, di cui cerca di definire le qualità fondamentali a partire dall’analisi di una vasta gamma di apparati tecnologici votati all’immersione percettiva del soggetto in spazi simulati: dal panorama al cinema 3D, dai formati avvolgenti dell’immagine cinematografica ai videogiochi e ai moderni sistemi di Realtà Virtuale. Adottando una prospettiva che si pone al punto di intersezione tra filosofia del virtuale, teorie dell’aptico ed ecologia della percezione, la riflessione contenuta nel volume fa emergere il quadro di una estetica sorretta da una logica della differenza e dello scarto tra il mondo finzionale e quello reale, e alimentata dal paradosso del perenne conflitto tra lo sforzo alla replicazione della totalità dell’esperienza sensoriale dello spazio e la natura pur sempre testuale dell’immagine-ambiente. Paradosso attraverso cui mettere in evidenza criticità e potenzialità di uno degli ambiti espressivi più promettenti e innovativi dell’attuale panorama dei media audiovisivi.