Partendo da un frammento inedito, intitolato “Bestemmia” che si configura come una sorta di sceneggiatura in versi, i relatori saranno chiamati a discutere della dimensione ‘eretica’ dell’opera filmica e letteraria di Pier Paolo Pasolini, ove la ‘bestemmia’ non si deve intendere in termini religiosi, ma come intenzionale stravolgimento di inerzie verbali e visive con l’auspicio di riconsegnare al contemporaneo la grande vitalità delle sue opere.
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