This is (not) the end. Forme della fine tra serialità e narratività

a cura di Roberta Bartoletti, Lucio Spaziante e Stefania Antonioni
FrancoAngeli, Milano 2022

CURATELE

Redazione CUC2Written by:

Le narrazioni, specie quelle mediali contemporanee, rappresentano di fatto uno dei luoghi privilegiati della messa in scena finzionale, attraverso la quale tentare un ragionamento sul senso. Narrazioni che si presentano ramificate, estremamente diffuse, e caratterizzate da una prevalenza della dimensione seriale, che, in quanto tale, nega, ritarda o dilata all’estremo ogni possibile finale. In che modo le narrazioni si confrontano con la fine? Come può conciliarsi la temporalità reiterata e potenzialmente dilazionabile di una serie tv con l’idea della fine? Quando finiscono davvero le storie, come reagiscono e resistono i pubblici alla loro conclusione? Queste narrazioni possono rappresentare anche un luogo nel quale si riflette sull’esperienza della fine? La serialità narrativa è rassicurante in quanto garantisce la permanenza, e dunque l’esistenza, di un universo – non solo finzionale – con cui i pubblici costruiscono un legame significativo. Se esiste un andamento “senza fine”, la serialità delle storie dei media mostra una spiccata tendenza ad andare proprio in questa direzione, aprendo anche a una riflessione sul superamento della fine stessa.
Il libro, a partire da un’analisi della relazione tra la dimensione formale e quella tematica della fine nelle narrazioni dei media, raccoglie saggi che si concentrano su alcuni casi di serie tv note o “di culto” (Il commissario MontalbanoChernobylHunters) così come sulla saga cinematografica più celebre e resistente a ogni conclusione (Star Wars), sul carattere epocale dei finali di film che hanno segnato l’esperienza di intere generazioni, nonché sulle modalità di continua riapertura (reboot) delle serie, e infine sul ruolo dei pubblici e delle loro emozioni.

 

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