Assegnato il Premio Kinomata 2020

PREMIO KINOMATA

Redazione CUCWritten by:

La cerimonia di assegnazione del Premio Kinomata 2020 ha avuto luogo martedì 14 settembre 21 al Teatro Palladium di Roma nell’ambito della serata di celebrazione per i 30 anni della Consulta Universitaria del Cinema. Giunto alla sua seconda edizione, il Premio è promosso dalla CUC in collaborazione con FAScinA – Forum Annuale delle Studiose di Cinema e Audiovisivi ed è dedicato ai migliori contributi scientifici sul tema della presenza, del lavoro o della rappresentazione delle donne nel cinema e negli audiovisivi.

La Giuria, composta da Giaime Alonge, Cristina Jandelli, Bernadette Luciano, Luca Malavasi, Giacomo Manzoli, Anna Masecchia ed Elena Mosconi, ha assegnato il Premio Kinomata 2020 per la miglior monografia su cinema e donne a Maria Rizzarelli, per Amore e guerra. Percorsi intermediali fra letteratura e cinema (Duetredue Edizioni, 2019), con la seguente motivazione:

I percorsi intermediali proposti da Maria Rizzarelli hanno lenorme pregio di saper lavorare attorno alla definizione dell’identità di soggetti prevalentemente, ma non solo, femminili attraverso differenti casi di adattamento cinematografico di testi letterari di svariate tipologie (dalla tragedia al romanzo al graphic novel). Lattenzione alla contaminazione di linguaggi diversi diventa, grazie all’originalità della prospettiva adottata e alla solidità del’impianto metodologico, elemento di riflessione per comprendere come il cinema contemporaneo riesca a rendere la complessità della definizione dellidentità e della rappresentazione del desiderio dentro un orizzonte in cui i confini di genere si fanno sempre più “liquidi”. 

Per il miglior contributo scientifico su cinema e donne, il Premio Kinomata 2020 è assegnato a Giovanna Maina e Federico Zecca per l’articolo From Youth Icon to Scarlet Diva: Asia Argento as an Italian Difficult Woman («Film Studies», 22, 2020), con la seguente motivazione:

Fondato su unampia documentazione, ma anche su una lucida analisi delle varie fasi – quasi contrapposte fra loro – della carriera di Asia Argento, larticolo si presenta come una ricognizione attenta e rigorosa, nella quale la figura dellattrice e regista si profila come un vero e proprio campo di battaglia culturale. La parabola di questa “post-cinematic star” emerge con significativa nettezza e larticolo si appresta ad essere riconosciuto come il primo significativo contributo sull’argomento.

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