I mutamenti tecnologici legati all’introduzione del web interattivo e degli smartphone hanno portato all’insorgenza una nuova tipologia di espressione, una nuova “scrittura estesa”. Questo fenomeno è stato fin da subito osservato nelle sue valenze negative (hate speech, cyber-bullismo, narcisismo del selfie, dipendenza da videogioco…), mentre nessuno sembra essersi concentrato sui risvolti positivi connessi alla consolidazione e all’interiorizzazione di nuove forme espressive sincretiche. Fra queste, il cinema continua a essere la più emblematica. Forma breve per eccellenza della modernità, esso offre allo spettatore la possibilità di una elaborazione che coinvolge la relazione tra il ricordo, la ripetizione e la rielaborazione, come nella proposta di Freud ripresa nel 1925 da Vygotskij nella sua Psicologia dell’arte.

È la tesi fondamentale del nuovo libro del filosofo Pietro Montani, Emozioni dell’intelligenza. Un percorso nel sensorio digitale (Meltemi, 2020). Attraverso l’analisi di alcuni film soprattutto italiani, come Selfie di Agostino Ferrente, Vincere! di Marco Bellocchio e Lamerica di Gianni Amelio, il testo di Montani si addentra in racconti che ci hanno insegnato a intrecciare immagini audiovisive a forme “intelligenti” dell’emozione. Questi film  mettono in evidenza un sostrato figurale che, secondo l’autore, sarebbe in grado di dirigere al meglio la crescita e il consolidamento della scrittura estesa tipica dei media digitali.

Il volume verrà presentato e discusso lunedì 12 ottobre 2020 alle 18.30 nella puntata di esordio della nuova stagione della rubrica MONTAG • Libri/Immagini/Fuoco, promossa dalla Consulta Universitaria del Cinema e trasmessa in live streaming su Facebook. Assieme all’autore interverranno due studiosi di cinema e media di calibro internazionale: Francesco Casetti (Yale University) e Antonio Somaini (Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3). Condurrà l’incontro Adriano D’Aloia (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”), direttore comunicazione CUC.

Giulia Muggeo