Una rivoluzione inavvertita. Dal bianco e nero al colore nello scenario mediale della modernità italiana

di Elena Gipponi
Mimesis, Milano-Udine 2020

MONOGRAFIE

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L’impiego prevalente del colore in luogo del bianco e nero nelle immagini analogiche ha mutato profondamente le abitudini visive, inaugurando di fatto un nuovo regime percettivo. A partire dalla color wave che ha investito i film studies in anni recenti, e nel quadro teorico-metodologico della cultura visuale e dell’archeologia dei media, il volume intende ricostruire alcuni momenti chiave della transizione al colore nella produzione iconica nazionale: come è avvenuto il passaggio di massa alle immagini a colori nello scenario mediale italiano? Quali forme di negoziazione di quest’innovazione tecnologica ed estetica sono state messe a punto? Dal momento che la “cromatizzazione del visibile” si è compiuta in maniera graduale a partire dal basso, dalle produzioni minori e dai fenomeni più “banali” e sommersi, per misurare l’esposizione alle nuove immagini a colori nei termini di una loro circolazione sociale ci si è rivolti ad alcuni prodotti e dispositivi della cultura visiva popolare, in particolare a tre comparti mediali distinti ma fortemente interrelati: i settimanali illustrati, alcune produzioni cinematografiche popolari e amatoriali e la televisione, assumendo una definizione ampia di “modernità” che si estende dagli anni Trenta agli anni Settanta inoltrati.

 

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