Bellissima tra scrittura e metacinema

a cura di Nicola Dusi e Lorenza Di Francesco
Diabasis, Parma 2017

CURATELE

Redazione CUCWritten by:

Prima del film Bellissima di Luchino Visconti del 1951, prima della direzione degli attori sul set, le riprese e il lavoro di montaggio, vengono i soggetti stesi in numerose varianti, circa dieci anni prima, da Cesare Zavattini. Il suo soggetto finale diventerà, nelle mani di Visconti e di Suso Cecchi D’Amico e Francesco Rosi, un lungo trattamento, molte scalette e diverse versioni di sceneggiatura stesi – a volte – a ridosso delle riprese. La ricerca raccolta in questo volume, condotta tra l’Archivio Cesare Zavattini di Reggio Emilia e il Fondo Luchino Visconti (presso la Fondazione Gramsci di Roma), muove da una giornata di studi dedicata a “Bellissima: scrittura, metacinema”, teoria organizzata presso il Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per approdare a un nuovo lavoro di analisi dei materiali d’archivio condiviso dai curatori, Nicola Dusi e Lorenza Di Francesco, con gli autori presenti nel volume: Gualtiero De Santi, Stefania Parigi, Augusto Sainati, Cristina Jandelli, Paolo Noto, Anna Masecchia, Federico Ruozzi, Monica Campanini, Silvia Pagni. Le carte relative a Bellissima vengono lette sia in una prospettiva storicofilologica (già ben delineata dal saggio di Lino Micciché riportato in Appendice), sia con un’ipotesi genetica attenta ai processi di creazione e di produzione del film. Le varie fasi della scrittura che portano al film di Visconti si intrecciano così ad un più ampio meccanismo culturale, interpretativo e traduttivo, storico e socio-semiotico, di cui diamo conto nei molti interventi del volume e nei diversi approcci metodologici. Il volume contiene una preziosa Appendice di materiali in gran parte inediti come i diversi soggetti di Zavattini legati alla genesi di Bellissima e gli estratti della scaletta definitiva del film.

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