Framing Souths. Letterature e linguaggi, cinema e fotografia, fototesto e nuovi media

Convegno internazionale
Università degli Studi di Torino
Torino, 24-26 maggio 2023

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Redazione CUC2Written by:

[English version below]

Nell’ambito degli studi ecocritici, e con un’impronta volutamente multidisciplinare e transdisciplinare, il convegno internazionale Framing Souths intende esplorare le possibili diverse significazioni espresse dalle narrazioni del cinema, della fotografia, del fototesto, della letteratura e del mondo digitale, con particolare attenzione alle relazioni umano-non umano negli ecosistemi del Sud Italia e, più in generale, dei vari Sud del mondo. L’obiettivo del convegno è quello di riflettere sui modi in cui una più viva coscienza ecologica e una crescente consapevolezza ambientale possono oggi produrre nuove forme espressive e nuovi discorsi, fornendo modelli interpretativi in grado di rivelare significati “altri” in produzioni culturali del passato e della contemporaneità.

Nel corso degli ultimi decenni, si è sviluppato in più direzioni il dibattito intorno all’agentività di immagini e immaginari, visibili o evocati attraverso il linguaggio, e ai dispositivi tecnologici che ne garantiscono o amplificano la produzione, la circolazione e l’interazione con gli altri agenti sociali e culturali. L’idea che sta alla base di questa proficua prospettiva di studio è che le immagini e gli immaginari meridiani relativi alle relazioni umano-non umano, e le narrazioni e ri-significazioni che queste alimentano, dispongano di una loro propria forza dinamica e possano agire con effetti performativi nell’ambito del reale.

In tale ottica, le immagini non vengono considerate semplici artefatti, che riflettono passivamente relazioni finzionali, ma divengono agenti effettivi del reale, nel pieno riconoscimento di una loro concreta e peculiare dimensione attiva. Analogamente, il linguaggio, letterario e non, si fa portatore e promotore di comportamenti, interpretazioni e visioni del futuro. Non solo il cinema e la fotografia hanno iconizzato le relazioni umano-non umano, ma anche la letteratura e, più in generale, la testualità, hanno catalizzato immagini e immaginari intorno a questo modo sistemico di intendere la coevoluzione. Si può considerare questo ambito di indagine come un luogo relazionale emblematico per interrogarsi non solo a livello teorico ma anche sul piano empirico in merito alle questioni sollevate dalla svolta ontologica de-antropocentrica e multispecie.

È con tale impostazione che abbiamo pensato a questo convegno come a uno spazio aperto al dialogo transdisciplinare, attraverso il quale esplorare le diverse connessioni tra Sud Italia, e più in generale tra l’idea stessa di Sud, il cinema, la letteratura, il linguaggio e l’ecologia, per riflettere sulle diverse forme attraverso le quali gli ecosistemi meridiani sono (stati) variamente espressi, identificati e interpretati secondo dinamiche relazionali co-evolutive.

Per esplorare queste connessioni abbiamo deciso di abbracciare un’ampia gamma di prospettive, discipline e tematiche – cinema, fotografia, letteratura, antropologia culturale, linguistica – che possono essere sinteticamente raggruppate sotto il termine di environmental humanities, così da riflettere in modo più esteso e profondo sui processi di espressione e significazione attraverso i quali le realtà meridiane possono essere comprese, ripensate, trasformate, o modellizzate.

Nel complesso e sfaccettato scenario mediale della società contemporanea, il Mezzogiorno d’Italia e, più in generale, il Sud, ci appare un punto di osservazione cruciale da cui effettuare un’indagine ecocritica sulle relazioni umano-non umano e sulle relative ri-significazioni attraverso vari media, codici e approcci critici e analitici.

Il convegno intende costituirsi come punto di partenza di un dibattito scientifico che coinvolga differenti ma contigui discorsi sul pensiero meridiano e sull’ecologia, sul cinema, la fotografia, la letteratura, la linguistica, l’antropologia culturale e la teoria dei media. In questo ampio contesto scientifico, il convegno si prefigge di attivare uno spazio di riflessione in cui le molteplici prospettive di ricerca e i confini tra le discipline coinvolte possano essere efficacemente e utilmente riconsiderati e resi più permeabili e aperti al dialogo.


Framing Souths. Literatures and Languages, Cinema and Photography, Phototext and New Media

In the growing and dynamic field of ecocritical studies, the International Conference Framing Souths aims to explore the different meanings expressed by narratives in cinema, photography, phototext, literature and digital media through a multidisciplinary and transdisciplinary perspective, with particular emphasis on human-nonhuman relations in the ecosystems of Southern Italy and, more in general, of the Global South. The conference aims to reflect on the ways in which a deeper ecological orientation and a growing environmental awareness can produce new expressive forms and provide interpretative models capable of revealing other meanings in artistic and cultural productions both in the past and nowadays.

The last few decades have seen several developments in the scientific debate around the agency of images and imaginaries, be them visible or evoked through language, and about the technological devices that allow or amplify their production, circulation and interaction with other social and cultural agents. The idea underlying this fruitful perspective is that meridian images/imaginaries relating to human-nonhuman relations, and the narratives that they feed, have a dynamic force of their own and can act with performative effects in the realm of reality.

In this light, images are not to be considered as simple artifacts that passively reflect fictional relationships, but, in full recognition of their specifically active character, as reality-making agents. Similarly, language – literary and otherwise – is better seen as both bearer and agent of behaviors, interpretations and visions of the future. Not only have cinema and photography iconized human-nonhuman relationships, but also literature and, more broadly, textuality, have contributed to creating images and imaginaries around this systemic way of understanding coevolution. This field of research can be considered as an emblematic relational place to question ourselves – not only in a theoretical sense but also in an empirical one – about the issues raised by the ontological, de-anthropocentric and multispecies turn.

In adopting this approach, the proposed conference is meant as a space open to transdisciplinary dialogue, one that will allow us to explore the different connections between Southern Italy – and, more in general, the very idea of South – and cinema, literature, language, and ecology, and thus to reflect in an extensive and profound way on the different forms through which meridian ecosystems are (and have been) variously expressed, identified and interpreted according to co-evolutionary relational dynamics.

To explore these connections, we have decided to embrace a wide range of perspectives, disciplines and themes – cinema, photography, literature, cultural anthropology, linguistics – which can be synthetically grouped under the term environmental humanities, to reflect on the processes of expression and signification through which the meridian realities can be understood, rethought, transformed, or modeled.

In the complex, multifaceted scenario of contemporary media society, Southern Italy – and, more in general, the South – appears to be a crucial locus to carry out an ecocritical investigation on human-nonhuman relationships and related re-significations through different media, codes and critical and analytical approaches.

The conference is intended to be the starting point of a scientific debate involving different but contiguous discourses on meridian thought and ecology, cinema and photography, literature and linguistics, cultural anthropology and media theory. In this broad scientific context, the conference aims to activate a space for reflection in which multiple research perspectives and boundaries between disciplines can be effectively re-assessed by making them more permeable and open to dialogue.

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