Premio Kinomata 2019: le opere vincitrici

PREMIO KINOMATA

Redazione CUCWritten by:

Venerdì 29 novembre 2019 nell’ambito dell’Assemblea annuale della Consulta Universitaria del Cinema è stato assegnato il Premio Kinomata, promosso dalla CUC con FASCinA – Forum Annuale delle Studiose di Cinema e Audiovisivi e riservato a contributi scientifici sulla presenza, il lavoro o la rappresentazione delle donne nel cinema e negli audiovisivi.

Il premio nella categoria Monografie è andato a Deborah Toschi (Università di Pavia) per il volume La ragazza del cinematografo. Mary Pickford e la costruzione della diva internazionale, Mimesis (Milano-Udine 2016) con la seguente motivazione: «La duttilità metodologica, il lavoro sulle fonti, la capacità di mettere in relazione gli strumenti classici della ricerca sul divismo e sull’attrice con forme di indagine più moderne sulle pratiche di costruzione del personaggio e della carriera e sui processi di controllo e gestione dell’immaginario (qui studiato in modo comparativo) fanno del libro di Deborah Toschi La ragazza del cinematografo. Mary Pickford e la costruzione della diva internazionaleuno studio profondo ed equilibrato che, mentre torna su una figura consegnata ad un’idea tradizionale di attrice/diva, riesce a restituirne la complessità e la modernità. Al contempo, questo approccio consente alla studiosa di mostrare, attraverso il caso di studio scelto, l’evoluzione e l’allargamento del proprio campo disciplinare».

Nella categoria Saggi il premio è stato assegnato a Mariapia Comand e Andrea Mariani (Università di Udine) per l’articolo “Gli scrapbook di Tatiana Grauding: una spettatrice tra materialità e storia del cinema”, pubblicato in Cinema e storia. Rivista annuale di studi interdisciplinari, vol. VII, 2018, con la seguente motivazione: «Il saggio ricostruisce in modo preciso e originale il ruolo degli ephemera(come diari privati e album di ritagli) nei processi di ricezione del cinema e di documentazione delle esperienze cinematografiche del passato. Il saggio si inserisce autorevolmente nel dibattito teorico su questo tipo di documenti offrendo validi strumenti interpretativi per leggere i punti di incontro tra pratiche culturali, soggettività di gender e fenomeni di proto-fandom».

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L’immagine di Anna Magnani “sognatrice”, icona del Premio, è stata realizzata dalla designer Paola Cassano.

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