Fellini, l’Italia, il cinema / Fellini, Italy, Cinema

Convegno internazionale
a cura di Andrea Minuz, Emiliano Morreale, Jessica Whitehead e Alberto Zambenedetti
con il patrocinio della Consulta Universitaria del Cinema
Sapienza Università di Roma
Roma, 22-23 giugno 2021

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Redazione CUC2Written by:

In occasione del centenario della nascita di Federico Fellini (1920-2020), il Department of Italian Studies, il Cinema Studies Institute della University of Toronto, e il Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo di Sapienza Università di Roma sono lieti di annunciare un convegno congiunto per invitare gli studiosi a riflettere sull’eredità, le connessioni interdisciplinari e le nuove prospettive di ricerca e interpretazione del cinema di Fellini.

Vari studi di recente pubblicazione hanno riesaminato il cinema di Fellini da molteplici punti di vista, alla luce delle teorie e delle prospettive critiche più recenti, indicando in vari modi la necessità di una profonda rilettura di quest’opera. Ad esempio, in Viaggio al termine dell’Italia. Fellini politico (Rubbettino, 2012), Andrea Minuz sostiene che, contrariamente a quanto si è sempre creduto, Fellini non fosse solo un “sognatore distratto” e un “visionario”, ma un artista profondamente immerso nel suo milieu culturale, attento alle questioni culturali e anche politiche dell’Italia in cui è vissuto, alle quali rispondeva con un’onestà a volte disarmante ma certamente problematica. Se Minuz si concentra sulle istituzioni laiche e sul rapporto con la società italiana e la politica, Alessandro Carrera mette in luce invece la complessità della dimensione religiosa: il suo studio, Fellini’s Eternal Rome: Paganism and Christianity in the Films of Federico Fellini (Bloomsbury, 2018), esplora lo scomodo melange di paganesimo e cristianità nell’opera del regista, sottolineando come coesistano in Fellini la vitalità del francescanesimo e il dogmatismo della controriforma. Tre passi nel genio: Fellini tra fumetto, circo e varietà (Marsilio 2018) di Ottavio Ciro Zanetti è invece dedicato all’interesse di Fellini per le arti figurative e performative, in cui il regista si è cimentato all’inizio della sua carriera e di cui, com’è noto, è sempre stato un grande ammiratore. D’altro canto, volumi sul cinema di Fellini continuano a uscire con regolare cadenza, dalla monografia di Roberto Chiesi 8 ½ di Federico Fellini (Gremese 2018) alla curatela di Rosita Copioli e Gérard Morin intitolata Il Casanova di Fellini: ieri e oggi 1976-2016 (Gangemi 2018). La comunità accademica continua pertanto a interessarsi all’opera di Fellini, producendosi in una varietà di interventi che perfezionano e aggiornano la vasta bibliografia già esistente dedicata al maestro.


In the centenary of his birth, the Department of Italian Studies and the Cinema Studies Institute at the University of Toronto, and the Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo of Sapienza Università di Roma are delighted to announce a joint conference on the work and legacy of late Italian film master Federico Fellini (1920-2020).

A number of volumes of recent publication have returned to Fellini’s cinema and assessed it from a variety of novel vantage points, testing its resilience against the latest contributions in critical theory and making a compelling case for the need of its reevaluation. For instance, in his Political Fellini: Journey to the End of Italy (Berghahn 2018), Andrea Minuz argues that, contrary to popular belief, the film auteur was not an aloof dreamer, but an artist who was profoundly immersed in his cultural milieu, pondering the questions of his time and responding to its with an honesty that was uncommon, often disarming, and certainly problematic. If Minuz focuses on secular institutions, Alessandro Carrera turns to religion in his Fellini’s Eternal Rome: Paganism and Christianity in the Films of Federico Fellini (Bloomsbury 2018), exploring the uneasy melange of paganism and Christianity in the works of the director, underscoring how life-affirming Franciscanism and repressive Counter-Reformation dogmatism co-exist and clash throughout Fellini’s catalogue. Ottavio Ciro Zanetti’s Tre passi nel genio: Fellini tra fumetto, circo e varietà (Marsilio 2018) focuses on Fellini’s interest in cinema’s sister visual and performing popular arts, of which the director was a both an early practitioner and a lifelong admirer. Moreover, books devoted Fellini’s films still appear in print with regular cadence, from Roberto Chiesi’s monograph 8 ½ di Federico Fellini( Gremese 2018) to Rosita Copioli and Gérard Morin’s edited collection Il Casanova di Fellini: ieri e oggi 1976-2016 (Gangemi 2018). As this cursory look at the small sample of 2018 publications illustrates, the academic community is still actively engaged with Fellini’s work, continuing to produce a plethora of interventions aimed at refining at updating the already vast bibliography on the Italian master.

This joint bilingual conference seeks papers that (re)assess Fellini’s career and the legacy of his work, examining the complex network of (mediated) significations produced by his artistic collaborations and his personal relationships. Our ultimate goal is to evaluate the present state of Fellininan studies and perhaps anticipate their future developments on both sides of the Atlantic and across scholarly traditions.


Il convegno si svolgerà su Zoom. Sarà possibile seguire i lavori in diretta streaming sulla pagina Facebook del Dipartimento e sul canale YouTube del Laboratorio audiovisivo dello spettacolo. 

Programma

 

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