Cinema delle donne e media contemporanei / Contemporary Women’s Cinema and Media

XXV Convegno internazionale di studi cinematografici a cura di Ilaria A. De Pascalis e Veronica Pravadelli
Università Roma Tre
Roma, 20-22 novembre 2019

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Redazione CUC2Written by:

Nel panorama del cinema e dell’audiovisivo contemporanei, un ruolo sempre più importante è rivestito dall’intreccio fra la dimensione economica globale, il posizionamento culturale e geopolitico dei soggetti coinvolti, e una prospettiva che presti attenzione a specifiche forme di produzione di estetiche e immaginari. Il XXV Convegno Internazionale di Studi Cinematografici Cinema delle donne e media contemporanei si prefigge di affrontare la produzione cinematografica contemporanea delle donne, con un’apertura su altre forme audiovisive come la televisione e la rete.
Oggetto primario di indagine del convegno è l’autorialità femminile: quali estetiche, quali immaginari e quali identità narrano e mettono in scena le donne? E come affrontano il rapporto tra identità soggettive e collettive, tra soggetto femminile e mondo? Quali sono i tratti significativi della produzione italiana ed europea in rapporto al cinema di altre realtà geopolitiche? Il cinema delle donne è infatti una realtà consolidata a livello globale e mostra specificità marcate, nel suo muoversi tra contesti e immaginari locali e globali, nazionali e transnazionali.
Lo studio dell’autorialità femminile si è sviluppato sin dai primi anni ’70 del Novecento sia secondo prospettive teoriche che storiche e ha riguardato: 1) lo studio dello sguardo femminile come sguardo sovversivo e anti-egemonico, anche in relazione alle teorie della spettatorialità femminile; 2) ricerche storiche sul ruolo delle professioniste e creative all’interno degli apparati produttivi, distributivi e di fruizione; 3) l’analisi del rapporto fra l’autorialità femminile e la produzione di immaginari molteplici.
La prospettiva contemporanea ha visto ulteriori estensioni e diramazioni di queste linee, articolando il rapporto fra lo sguardo delle donne e le immagini all’interno di tutte le forme audiovisive e i modelli di produzione e fruizione. Negli ultimi vent’anni, sono state privilegiate le prospettive orientate alla ricerca di punti di contatto fra diverse collocazioni “minoritarizzate”, sia in funzione di una visione intersezionale che in una dimensione transnazionale, valorizzando l’intreccio fra autorialità femminile e prospettiva globale e postcoloniale dal punto di vista produttivo come da quello distributivo e di fruizione.
Nonostante storicamente le donne non abbiano avuto una presenza numericamente massiccia nelle posizioni apicali delle industrie mediali (con significative eccezioni), non hanno mai smesso di avere un ruolo creativo fondamentale né di affrontare attraverso le loro narrazioni gli aspetti più complessi e problematici dell’esperienza. L’espressione “cinema e media delle donne” è dunque una scelta ideologica che punta l’attenzione sul modo in cui le autrici affrontano le differenze – di gender, razza, classe, età, orientamento sessuale, religione, ecc. – nella costruzione dei rapporti intersoggettivi nelle varie fasi, dalla produzione alla scrittura, dalla regia alla diffusione di opere e prodotti. In questa prospettiva, si presterà attenzione a come i processi della globalizzazione abbiano segnato e continuino a segnare l’esperienza femminile in modo marcatamente diverso da quella maschile e come l’esperienza della donna sia ugualmente segnata dalla differenza tra soggetti femminili.

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The interplay of global economic aspects, cultural and geopolitical positioning, and specific forms of aesthetic expression and imagination plays an increasingly important role in today’s audio- visual environment. The XXV International Conference of Film Studies, Contemporary Women’s Cinema and Media, aims to address the contemporary production of women’s cinema, with a spotlight on other audio-visual media such as television and the Internet.
The conference’s primary topic is female authorship: which aesthetic approaches, which imaginaries, and which identities do women express and produce? How do they tackle the relationship between individual and collective identities and between women and “reality” ? Which features distinguish Italian and European film production from those in other geopolitical environments? Women’s cinema is, in fact, a globally established reality with specific characteristics in how it moves between local, global, domestic, and international contexts and imaginaries.
The study of female authorship has developed since the early 1970s, addressing both theoretical and historical perspectives, and has mainly focused on: 1) the subversive and counter- hegemonic gaze of women directors and spectators; 2) historical research on the role of professional and creative women in production, distribution, and movie-going activities; and 3) the relationship between female authorship and the production of new and transgressive imaginaries.
Contemporary perspectives saw further extension and offshoots along these lines, underlining the relationship between women’s gaze and the images they produce within all audio-visual forms, as well as production and movie-going activities. During the past twenty years or so, scholars have focused in particular on “minoritarian” groups both in relation to intersectional perspectives and to transnational dimensions, enhancing the interplay between female authorship and global and postcolonial dynamics.
Even though, historically speaking, women occupying leading positions in media industries have been rare, they have always played a fundamental creative role in approaching the most complex and problematic aspects of their experience through their narratives. The expression ‘women’s cinema and media’ is thus an ideological choice that focuses on the way in which female authors approach differences – of gender, race, class, age, sexual orientation, religion, etc. – during different phases – from production to writing, and from directing to distribution and cultural dissemination. Against this background, attention is focused on how the processes resulting from globalisation have shaped and continue to shape women’s experiences differently from men’s, as well as among women.

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