Il potere del film. Gregory Bateson nell’America in guerra contro il nazismo

di Carmelo Marabello
Mimesis, Milano-Udine 2018

MONOGRAFIE

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Nel 1942 al ritorno da Bali, dopo l’edizione di Balinese Character, Gregory Bateson lavora come film analyst al Museo di arte moderna di New York in un progetto sostenuto dall’intelligence americana. Lo scopo del progetto è comprendere, attraverso film – soprattutto fiction – e documentari, il carattere culturale e antropologico del nazismo. Si tratta qui di una ridefinizione più sofisticata dell’approccio psico-antropologico già messo in campo da Ruth Benedict al tempo di Pattern of Culture – il cui intento è quello di produrre per l’intelligence americana informazioni utili alla guerra in atto e all’eventuale dopoguerra. Il volume ricostruisce il contesto storico e teorico di quest’approccio, la questione del carattere culturale della nazione discussa in quegli anni, e parte essenziale del lavoro di Benedict ne Il crisantemo e la spada, dove alcuni film giapponesi sono usati per la definizione del carattere nipponico – analizzando il lavoro di Bateson – coevo a quello di Siegfried Kracauer, anche lui impegnato in uno spoglio sistematico dei film di propaganda e sotto contratto al MOMA, sul cinema nazista. Il progetto di Bateson culmina in una edizione di tre rulli, con sottotitoli di commento, di Hitlerjunge Quex. Ein Film vom Opfergeist der deutschen Jugend, il film di propaganda del 1933 di Hans Richter, primo grande progetto nazista di propaganda cinematografica dell’UFA sostenuto da Joseph Goebbels.

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