Sguardi sulla città. Filmare il paesaggio urbano come esperienza multiculturale e multidentitaria

Convegno internazionale di studi a cura di Cristina Jandelli e Raffaele Pavoni
Università degli Studi di Firenze
Firenze, 21-22 gennaio 2019

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Redazione CUC2Written by:

La rappresentazione dello straniero da parte di televisione, stampa e web negli ultimi anni ha spesso abusato del frame emergenziale relativo agli sbarchi e all’immigrazione irregolare, reiterando un’immagine dei migranti come invasori, e della diversità come minaccia. Questo progressivo mutamento di prospettiva nei discorsi dei media nuovi e tradizionali ha dato origine a una narrazione che è andata a stabilizzarsi essenzialmente su due metafore (corrispondenti a quelli che Pierre Levy chiama “spazi antropologici”): la metafora della comunità locale, della quale altre comunità al di fuori di essa minacciano la disintegrazione, e la metafora della casa, e dell’intrusione in essa dello straniero proveniente dall’esterno. Entrambe le immagini non designano solo spazi antropologici, ma anche e soprattutto mondi simbolici, rappresentazioni sociali, sovrapposizioni di vissuti che parte della popolazione è portata a riconoscere come familiari, in un’identificazione che spesso diventa tale solo attraverso una differenza dall’Altro.

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Questo valore identitario, usando un linguaggio sociosemiotico, ha nel tempo dato luogo a un vero e proprio sistema dei segni che è andato sedimentandosi verso il centro della semiosfera, e che si presenta nella sua funzione sempre più prominente di schema, seppur deviante, per la descrizione e la comprensione della realtà. Se i media, nuovi e tradizionali, hanno una responsabilità primaria nella ri-concettualizzazione del Noi e dell’Altro – e la costruzione della realtà mediata si ripercuote sulla condizione dello straniero, sul suo status simbolico, sulla legittimazione di politiche d’inclusione o esclusione – è forse necessario ricostruire la polifonia (o poliscopia) delle nostre diversità. La percezione e l’interazione col paesaggio urbano, in questo senso, si rivelano centrali; per chi viene da altri paesi le nostre città sono spazi dell’alterità con cui confrontarsi: l’Altro siamo noi. Possiamo, quindi, contrapporre alla rappresentazione dominante dell’Altro la rappresentazione di noi da parte dell’Altro.

È questo lo scopo finale del convegno interdisciplinare Sguardi sulla città, parte del progetto di ricerca Filmare l’Alterità, e realizzato con il sostegno del MiBACT e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. Si tenterà, in particolare, di indagare il rapporto tra produzione audiovisiva e paesaggio, per comprendere la diversità delle modalità con le quali i membri della comunità locale convivono e condividono lo spazio urbano, soprattutto quello meno rappresentato dai media nuovi e tradizionali e meno attraversato dai flussi turistici (le periferie). Nel convegno si cercherà di definire un assetto teorico in grado di ri-concettualizzare le immagini in movimento del tessuto urbano e di definirne la collocazione all’interno dell’ecosistema mediale, tracciando linee guida per eventuali esperienze analoghe.

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