Quando le immagini hanno smesso di essere (soltanto) immagini: teorie del postmoderno e visual studies

La Valle dell’Eden. Rivista di Cinema, fotografia, media
n. 33 – A cura di Barbara Grespi e Luca Malavasi
Scadenza: 15 aprile 2018

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Redazione CUC2Written by:

La riflessione teorica che ha accompagnato l’avvento della società postmoderna, segnata da un profondo rinnovamento del sistema dei media, della comunicazione e dell’informazione, e da un nuovo ruolo assunto dalla produzione culturale, ha contributo, tra le altre cose, a portare in primo piano la necessità di ripensare i concetti di immagine e rappresentazione, mentre il territorio della visualità veniva additato, per la prima volta con tanta forza, come uno spazio d’elezione per comprendere e misurare i cambiamenti in atto. Da questa riflessione all’incrocio tra discipline e metodologie molto diverse, è scaturito qualcosa di simile a una “teoria dell’immagine”, della quale solo oggi sembra possibile apprezzare fino in fondo la complessità e la lungimiranza: è all’interno di questo dibattito plurale e interdisciplinare, infatti, che si comincia a guardare alle immagini (tutti i tipi di immagine) come a “oggetti” dotati di un nuovo valore e di una nuova complessità, ma anche di nuove forme di presenza e di azione, suggerendo così, con molta chiarezza, che le immagini sono ormai diventate qualcos’altro.

L’obiettivo di questo numero monografico di La Valle dell’Eden è duplice: da un lato, intende stimolare un complessivo ripensamento di quella particolare teoria dell’immagine sviluppata all’interno della “categoria analitica” del postmodernismo, incoraggiando nuove forme di dialogo tra pensatori e discipline, mettendo in discussione la “vulgata” postmoderna (che su questi temi, soprattutto all’interno del dibattito italiano, è stata molto spesso recepita acriticamente) e approfondendo contributi e interpretazioni rimasti a tutt’oggi scarsamente esplorati; dall’altro lato, intende avviare una valorizzazione del pensiero postmoderno dell’immagine in rapporto ai visual culture studies, i quali, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, affermano la propria identità disciplinare in parte anche in risposta alle teorie del postmoderno, con cui istituiscono un rapporto conflittuale, di sostituzione, superamento, ripensamento, ma dalle quali, in fondo, non possono prescindere.

 

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