Un’emozione puramente visuale. Film scientifici tra sperimentazione e avanguardia (1904/1930)

Maria Ida Bernabei
Università Iuav di Venezia / Université Paris VIII
2017

PhDs

Redazione CUCWritten by:

Un’emozione puramente visuale. Film scientifici tra sperimentazione e avanguardia (1904/1930)
A purely visual emotion. Scientific films between experimentation and avant-garde (1904-1930)

Autore | Author
Maria Ida Bernabei
midabernabei@gmail.com
https://iuav1.academia.edu/MariaIdaBernabei

Corso di dottorato | PhD Program
Composizione Architettonica – Cultura Visuale / Esthétique, sciences et technologies du cinéma et de l’audiovisuel
Università IUAV di Venezia / Université Paris VIII
Tutor Marco Bertozzi / Dominique Fournier-Willoughby
2017

Sinossi | Abstract
Entrare nei ruggenti anni Venti al Théâtre du Vieux-Colombier di Parigi e trovarvi proiettati gli studi di Lucien Bull sul ralenti, o entrare allo Studio 28 fresco di inaugurazione e trovarsi immersi in una cristallizzazione di sali minerali proiettata in trittico. Ancora, varcare le soglie di una delle sedi della Filmliga olandese e assistere alla proiezione seriale di sensuali fioriture, o prendere parte alla quarta performance della London Film Society dove un film radiografico ne precede uno sulle gesta del più crudele tra gli insetti, il dytiscus.
Frequentemente presente al cuore di quell’esperimento estrema- mente moderno che è la pratica di programmazione di ciné-club e sale specializzate che negli anni Venti spuntano come funghi nelle maggiori città europee, il film scientifico si trova in quegli anni ad essere parallelamente investito di un ruolo cruciale nella costruzione dell’avanguardia cinematografica. É soprattutto in virtù delle tecniche speciali che sviluppa – ralenti e accelerato, microcinematografia e riprese subacquee – che esso può arrivare a rivendicare un suo posto nella riflessione sulla specificità del medium, catalizzando la formazione di alcuni concetti chiave delle teorie estetiche dell’epoca.
Perché l’avanguardia é così magneticamente attratta dal film scientifico? Com’è possibile che film “che arte non sono” siano programmaticamente entrati nel suo orizzonte estetico?

Paris, the Roaring Twenties: one could enter the Théâtre du Vieux-Colombier and find there the slow motion studies by Lucien Bull, or get in a Studio 28 just inaugurated and discover a crystallization of mineral salts screened as a triptych. Then again, one could cross the threshold of a Dutch Filmliga venue, attending there a series of sensual blossoming, or could sit through the London Film Society fourth performance, where a radiographic film follows a scientific documentary on the deeds of the most merciless insect, the dytiscus.
Systematically included within the screenings of film societies and ciné-clubs emerging in the late Twenties throughout Europe, scientific film took a pivotal role in the construction of the avant-garde. In particular, through the special techniques that it developed, it carved its own niche in the growing discourse on medium specificity, catalysing the definition of several key concepts of the aesthetic theories of the time.
Why is the avant-garde so magnetically attracted to scientific film? How is it possible that films “that are not art” could have entered its aesthetic horizon in such a programmatic way?

Tesi online | Online repository
_

Comments are closed.