Premio Limina 2013

PREMIO LIMINA

Redazione CUCWritten by:

Miglior libro italiano di studi sul cinema

Attribuito dalla Consulta Universitaria del Cinema

Vincitori ex-aequo:


Gabriele Anaclerio, Il corpo e il frammento.  Memoria / Linguaggio / Rispecchiamenti / Emozioni / Sogni / Rêveries nel “personaggio-ipertesto” del cinema moderno, Bulzoni, Roma 2012

Attingendo a un spettro variegato di opere cinematografiche di autori come Sokurov, Tarkovskij, De Oliveira, von Trier, Dardenne, Fellini, Resnais o i Taviani, l’autore esplora la fisionomia e il funzionamento del “personaggio-ipertesto”, grazie al quale è possibile intravedere una relazione vitale e dinamica tra il film e il suo tramutarsi in esperienza per gli spettatori.


Lucia Cardone, Il melodramma, Il Castoro, Milano 2012

Con una scrittura ricca e amabile e facendo tesoro di molte sollecitazioni analitiche e teoriche provenienti da campi di indagine diversi, Lucia Cardone rilegge il melodramma cinematografico italiano riuscendo nel difficile compito di individuare una consistenza di genere in un genere di cui pure evidenzia la natura mobile e dinamica e tale da assumere forme e fogge molto diverse a seconda dei contesti storici, culturali e produttivi.

Miglior traduzione italiana di un importante contributo agli studi cinematografici

Attribuito dalla Consulta Universitaria del Cinema


Kristin Thompson, Storytelling. Forme del racconto tra cinema e televisione, Rubbettino, Soveria Mannelli 2012 (traduzione di Silvia Vacirca)

Accusata di semplicismo e colpevole d’inferiorità rispetto al cinema, spesso caratterizzata come un’immensa terra di nessuno, la televisione esercita un potere ineludibile sulla nostra cultura. Il segreto del suo successo risiede probabilmente nella notevole complessità narrativa celata dietro l’apparente semplicità, come evidenzia questo testo “classico” di Kristin Thompson per la prima volta tradotto in italiano. Dopo aver guardato alle tecniche narrative che i due media condividono, il volume si focalizza sulle sfide proprie della televisione e sulle strategie da essa elaborate al fine di organizzare il senso e mantenere vivo l’interesse del pubblico, mostrando la capacità della televisione di non limitarsi ad adattare le tecniche del cinema e di contribuire in modo autonomo a modificare le forme narrative tradizionali. Facendo riferimento a classici del grande e del piccolo schermo, ma anche a prodotti recenti, l’autrice spiega come gli adattamenti, i sequel, le serie e le saghe abbiano alterato le nozioni ampiamente acquisite di chiusura e autorialità, procedendo quindi a elaborare, attraverso il confronto tra “Velluto blu” e “Twin Peaks” di David Lynch, la nozione di “televisione d’arte” in rapporto a quella più familiare di “cinema d’arte”.

Best International Film Studies Book

Attribuito dall’Editorial Board della rivista Cinéma&Cie. International Film Studies Journal


Ramon Lobato, Shadow Economies of Cinema, BFI, London 2012

Shadow Economies of Cinema examines how films travel through time and space, both inside and outside established circuits of audiovisual trade. Combining industrial and cultural analysis, this book looks at distribution circuits from across the Americas, Africa and the Asia-Pacific, and explains how they shape film culture in their own image.

Premio per il miglior libro sul cinema non legato alla ricerca universitaria

Attribuito dai lettori di MYmovies.it
Paolo Cherchi Usai, La storia del cinema in 1000 parole, Il Castoro, Milano 2012

Mille parole esatte, per raccontare vertiginosamente all’indietro l’intera storia del cinema, dal 3D fino al primo apparire di un fotogramma sullo schermo di fronte agli attoniti spettatori. Un libro che si può, e forse si dovrebbe, leggere molte volte, e ogni volta ritrovare tra le mille parole un pezzo della storia del cinema che ricordiamo o che avevamo dimenticato.

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