Percorsi tra tradizione e modernità all’interno dell’universo femminile nel cinema di regime (1929-1943)

Meris Nicoletto
Università degli Studi di Padova
2012

PhDs

Redazione CUCWritten by:

Percorsi tra tradizione e modernità all’interno dell’universo femminile nel cinema di regime (1929-1943)
Paths Through Tradition and Modernity in the Female Universe of Fascist Regime Cinema (1929-1943)

Autore | Author
Meris Nicoletto
meris_nicoletto@libero.it

Corso di dottorato | PhD Program
Storia e critica dei beni artistici, musicali e dello spettacolo
Università degli Studi di Padova
Tutor Gian Piero Brunetta
2012

Sinossi | Abstract
Questa ricerca si propone di tracciare un “ritratto” della figura muliebre attraverso “percorsi” per tipologie, in un periodo compreso tra il 1929 e il 1943. Il termine a quo è il 1929, quando Mario Camerini gira Rotaie, mentre il termine ad quem è il 1943, l’anno di Ossessione (1943) di Luchino Visconti. Le due pellicole rappresentano infatti le due anime della figura femminile: la prima incarna la moglie e madre esemplare tanto decantata dalla propaganda fascista, la seconda lo sfaldamento dell’istituzione familiare. Considerando l’ampio corpus di film girati nel periodo preso in esame, i percorsi si sono diramati in più direzioni mantenendo però come stella polare l’evoluzione diacronica delle presenze femminili all’interno dei due macrogeneri (la commedia e il melodramma). Le commedie analizzate offrono quasi sempre un finale conciliante in cui le pulsioni di emancipazione dell’universo muliebre vengono smorzate all’interno del rassicurante nucleo domestico, anche se in alcuni film, soprattutto dei primi anni Quaranta, si riscontra una certa insofferenza nei riguardi del modello oleografico femminile propagandato dal regime. Il messaggio educativo riservato al cinema, e in particolare al mélo, genere del conflitto dell’individuo con la società, è quasi sempre quello di indirizzare il pubblico, soprattutto femminile, a non lasciarsi andare a comportamenti devianti, contrari alla morale comune.

This research study intends to follow the female figure through “paths” and “typologies” during the period between 1929 and 1943. 1929 was chosen as a starting point, because it is the year when Mario Camerini shot Rotaie, while 1943 is the year when Luchino Visconti’s Ossessione was released. The two films embody two types of female figure: the first embodies the exemplary wife and mother, exalted by fascist propaganda, the second illustrates the collapse of the family as institution. Considering the vast corpus of films produced in the period mentioned above, we find paths leading in various directions; examining diachronically the evolution of the female figure, we find it most represented in two macro-genres: comedy and melodrama. The comedies show a conciliatory ending; here the emancipatory desires of the women are redirected towards the reassuring domestic sphere. In the early Forties however, we find a certain disregard for the oleographic female model promoted by the regime. The educational message endorsed by the cinema, and particularly by mélo—the genre of the conflict between the individual and society—is almost always aimed at swerving away the female audience from behaviours that were deviant or contrary to common morals.

Tesi online | Online repository
http://etd.adm.unipi.it/theses/available/etd-10172012-200229/

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